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La musica di Ettore.

di Monika Filipina. Camelozampa editore

Oggi parliamo di musica. Ma non parliamo della musica degli strumenti, o almeno non solo.

Parliamo della musica che ci appartiene e che esprimiamo in ogni nostro gesto o modo o scelta.

Lo spunto me lo ha dato un albo dal titolo “La musica di Ettore”, scritto e illustrato da Monika Filipini, edito da Camelozampa. 

Monika Filipini è un autrice polacca, figlia di due maestri di Karate, da ragazzina, nel 2000, vinse anche la medaglia d’oro al Campionato Mondiale di Karate di Lisbona, ma la sua passione è sempre stata quella di disegnare, o meglio illustrare, per  i bambini.

E così a un certo punto è partita per seguire la sua passione, con bellissimi risultati.

In questo albo le immagini sono allegre, movimentate, divertenti e legate al testo in maniera totale, testo e immagini si completano e arricchiscono reciprocamente.

I protagonisti, che sono animali della giungla, sono antropomorfizzati ma senza esagerazione, i loro occhi tondi sono svegli e curiosi.

L’intero albo dà un’idea di movimento.

Movimento su musica per l’esattezza, perché è appunto di musica che racconta.

Nella giungla ogni animale ha uno strumento, e tutti insieme suonano, e già qui si può partire per l’esplorazione del tipo di strumento e del suono che produce.

Tutti hanno uno strumento dicevo, tutti tranne l’elefantino Ettore. Lui non riesce a suonare nessuno strumento, proprio nessuno.

Forse penserete che Ettore per questo si metta triste e sconsolato da una parte e poi qualcuno lo andrà a aiutare… E invece no, Ettore non è triste per niente, non suona ma partecipa tutti i giorni come spettatore, applaudendo e godendosi la musica.

Finché un giorno fa tardi per il concerto e corre corre per arrivare presto.

Ma quanto rumore può fare un elefante che corre, e che tipo di rumore? Un rumore forte, cadenzato, ritmato. Gli animali lo sentono, non sanno cosa sia ma sta benissimo con la loro musica, chi lo produce? Ma è Ettore! Le scimmie hanno un’idea: costruire dei bonghi, e da quel momento la band ha una marcia in più grazie al percussionista Ettore!

All’inizio dicevo “la musica che ci appartiene”, Ettore correndo non ha fatto altro che essere ciò che è , e ciò che è era proprio ciò che serviva, ciò che poteva arricchire.

Credo che sapere che puoi essere ciò che sei, l’accettazione di se stessi, delle proprie capacità, dei propri limiti sia molto importante per uno sviluppo armonico e per l’espressione stessa delle proprie potenzialità.

E allora iniziamo a donare questa fiducia, questa profonda certezza di sé già da piccoli ai nostri bambini. Ettore non si butta giù, Ettore partecipa prendendo ciò che gli piace, e osservando, poi, in maniera apparentemente casuale, si esprime, e quell’espressione va a arricchire la giungla.

Noi ci occupiamo anche di laboratori teatrali con i bambini. Quante volte un bambino non vuole partecipare, sta da una parte, a volte per mesi, a fare altro. Poi, apparentemente in maniera improvvisa, un giorno prende e partecipa, e ti accorgi che tutto ciò che è accaduto lui lo ha assimilato e ora è pronto a entrare in gioco, a entrare nella banda musicale. E’ così che funziona, ma di questo parleremo magari in un altro articolo nel blog dedicato al teatro.

Per ora godetevi, e godiamoci, l’elefantino Ettore e la sua musica.

Orietta Bernardi e Marcello Muccelli ( Maestro Ciambello).

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