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Emozioni (d’)Estate

Agosto teatro mio non ti conosco?

Ovviamente no! Agosto è un periodo in cui un operatore di teatro ripassa e accresce le sue conoscenze e competenze per trasformarle in nuove abilità.

E se si tratta di legarle alle emozioni, come nel nostro caso, è anche più doveroso utilizzare al meglio questo mese canonicamente dedicato a riposo e svago.

La possibilità di unire l’utile al dilettevole, poi, è un valore aggiunto che stimola ancora di più coloro interessati a fare teatro con i bambini dai 3 ai 103 anni a impiegare un po’ di tempo nell’affinare ed arricchire le competenze che già possiedono. Anche perché dobbiamo tenere bene a mente un prezioso consiglio datoci da Abraham Maslow:

“Se l’unico strumento che hai in mano è un martello, ogni cosa inizierà a sembrarti un chiodo . “

Ed effettivamente questo consiglio va benissimo in moltissimi casi, oltre che per il teatro, perché più strumenti abbiamo, più siamo in grado di agire in modi sia consueti che in modi altri, mischiando fra loro tecniche varie per dare vita a qualcosa di nuovo.

Quindi , oltre a ripassare i testi sacri del teatro e passare un po’ di tempo a fare esercizi teatrali classici, possiamo allenare le nostre capacità emotive in un modo veramente piacevole.

Basta prendere un libro ed iniziare a leggere.

Magari pure il vostro libro preferito, quello del cuore che ogni tanto rileggete periodicamente per ritrovare le emozioni, i suoni, gli odori ed i colori  che avete provato le prima volta che l’avete iniziato a sfogliare, perché leggere vi porta in un tempo sospeso in cui si può viaggiare rapidamente dal presente a qualsiasi passato reale o di fantasia ed allo stesso modo proiettarsi in futuri verosimili o fantascientifici.
La mente sarà pure un setaccio , che non può mantenere per sempre tutto ciò che la colora di attimo in attimo, ma sicuramente se una pagina particolare, o una frase, o una parola , un nome, un luogo, una descrizione letta su una pagina vi ha dato una emozione, si adagerà sul fondo del setaccio, e potremo metterla nel cassettino profumato della memoria a lungo termine.
Ma non vale solo per i libri, vale pure per un’ opera d’arte vista in un museo, per un tramonto sul mare o fra picchi montani, per una cucchiaiata di gelato, per le risa di bambini che volano sulle altalene, per qualsiasi cosa o avvenimento che vi faccia provare emozioni.
E le vostre cellule specchio vi aiuteranno in questo vivendole empaticamente , e poi durante i laboratori potrete tornare a riprenderle da quel cassettino di cui vi ho parlato prima, e se mentre “giocate le storie” pescate da questo prezioso scrigno le emozioni giuste, creerete le cause e le condizioni ottimali per viverle nel momento ludico teatrale nel “Qui ed ora ” scenico assieme agli allievi, fruendo di tali emozioni voi per primi.
Un pochino come la famosa madeleine di Proust riporta indietro nel passato il noto autore in un tempo passato ed in un luogo lontano.
Voi riporterete queste emozioni personali vissute in uno spensierato Agosto ai vostri allievi facendogliele vivere.

Ad esempio: leggo un brano in cui il protagonista vede un bellissimo tramonto sul mare… oppure l’ho visto io.
Voglio riportare questa emozione ai bambini di una classe delle scuole dell’infanzia ( ma vale fino ai bambini di  103 anni, come dico da sempre) :
Metto una musica dolce, magari pure di atmosfera con il rumore della risacca del mare, che ormai sul web si trova tutto , tutti seduti chiudiamo gli occhi, ci facciamo carezzare dalla musica, con la voce li guido narrando cosa c’è sulla spiaggia adesso, il fresco della sabbia al tramonto sotto i piedi nudi, l’acqua più tiepida che lambisce le caviglie, le grida di un gabbiano in volo,  le nubi che galleggiano appese nel cielo, i colori che nell’imbrunire si inscuriscono, il sole come una palla arancione posato sull’orizzonte, la brezza che ci sfiora, il rumore dei flutti sugli scogli, il profumo del mare… e così via.

Poi “giochiamo” ad essere il sole,  la sabbia, il gabbiano, il profumo del mare, il rumore dei flutti, le nuvole, l’acqua, la brezza, i colori… Non c’è modo giusto o sbagliato, io per fare il sole che rotola verso l’orizzonte magari muovo le braccia, alcuni che fanno ginnastica artistica forse farebbero la ruota, ognuno lo fa in modo a lui agevole, non si tratta di atletica del corpo, si tratta di assaporare emozioni e trasmetterle agli altri .
E lasciamo allora che le emozioni, che queste immagini hanno creato in tutti noi, dilaghino nei nostri animi condividendole assieme e colorando con una tavolozza arcobaleno le nostre menti e i nostri cuori.
Buon Agosto a tutte e tutti da Orietta e maestro Ciambello ( Marcello) .

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